Sembra un personaggio da film dell'orrore. Quello che per 90 minuti recita la parte del buono, convince gli spettatori, si guadagna la loro simaptia e fiducia.
Poi negli ultimi minuti il colpo di scena. E' lui il subdolo cattivo, l'insospettabile che sfrutta la maschera buona per insinuarsi tra le sue vittime e ucciderle.
Roberto Cingolani è stato nominato da Mario Draghi Ministro dell'ambiente e della tutela del territorio e del mare, poi pomposamente ridefinito "della Transizione Ecologica", soprattutto su indicazione di Beppe Grillo.
Quando si era capito che Conte Bis sarebbe stato assassinato da Renzi Quater, il manager Cingolani aveva già fiutato l'affare. Lavorare per Leonardo Spa gli aveva permesso di entrare nei circoli che contano agitando la bandiera che accomuna Bill Gates e Greta Thunberg: salvare il mondo dal disastro dei cambiamenti climatici.
Appena arrivato al governo, Cingolani ha fatto un paio di conti:
1) il suo ministero avrebbe avuto la fetta più grande del Recovery Fund. 60 miliardi di euro con cui creare dal nulla e gestire una rete di potere strategica per il futuro.
2) in Italia manca da decenni un vero movimento ambientalista. Il partito dei Verdi venne distrutto dagli scandali di Pecoraro Scanio e dalla subalternità alla sinistra tecnocratica. Quindi non c'è alcun soggetto politico in grado di dettare un'agenda verde seria e vincolante.
Un vuoto che per i governi, compreso quello di Draghi, rappresenta una vera pacchia, perchè consente di poter fare e disfare senza eccessive contestazioni. In caso di bisogno, basta chiamare a raccolta partiti e sindacati per difendere gli scempi di oggi promettendo il futuro verde splendente di domani.
3) tanti soldi, tanto potere e tanta assenza di opposizione equivalgono ad una congiunzione astrale unica e irripetibile, ha pensato Roberto Cingolani che certamente è uno lesto a cogliere segnali e opportunità.
4) credete davvero di poter sostituire interamente l'energia da combustibili fossili, responsabili delle emissioni di CO2, con fotovoltaico ed eolico?
Nemmeno quel gran genio di Bill Gates ci crede. Tanto che nel 2008 decise di fondare un'azienda, TerraPower, il cui scopo era quello di progettare nuove centrali nucleari "più sicure e meno costose" per produrre energia elettrica "a fianco" del fotovoltaico ed eolico.
TerraPower di Bill Gates ha iniziato a promuovere la nuova immagine pubblica del "nucleare sicuro", praticamente distrutta in tutto il mondo dagli incidenti di Three Miles Island, Chernobyl e Fukushima.
Da grandi e cupe cattedrali a piccole "mini-centrali". Dai reattori ad acqua pressurizzata a quelli al sodio (Natrium). Centrali nucleari più piccole, con tecnologie più sicure, una consumo di uranio minore e quindi meno problemi per lo smaltimento delle scorie.
Un progetto perfetto, con il quale i filonucleari hanno finalmente le carte per sconfiggere le ataviche paure alimentate dall'ignoranza ecologista e dalle miopi politiche "nimby" dei partiti.
Bisogna solo trovare i piazzisti, i "venditori porta a porta" delle nuove mini-centrali, in modo da poter pianificare la realizzazione pratica almeno dei primi reattori, che dovranno poi trascinare e convincere i più restii.
Il banco di prova diventa l'Italia.
Il "caso" vuole che il governo Conte Bis viene fatto fuori dal governo dei "migliori", che tra questi c'è anche il Roberto Cingolani che ha fama di essere un "ecologista buono" piazzato al posto giusto con gli argomenti giusti per iniziare a parlare di nuovo del "nucleare in Italia".
Bisogna andarci però cauti, non fare passi falsi che potrebbero compromettere il risultato finale.
Cingolani si presenta come il ministro della transizione ecologica basata sulle fonti rinnovabili:
1 - all'inizio erano Sole, Vento e Idrogeno, con il sogno della "fusione nucleare". Cingolani comincia a far circolare la parola "nucleare" in un'intervista nel mese di marzo. Parla di fusione, non di fissione. La fusione è buona perchè pulita, ma ha il solo difetto di essere una chimera inseguita da cinquant'anni senza successo e senza che se ne intraveda una possibile fattibilità.
Ma il dado è tratto. La parola nucleare viene di nuovo accostata alle fonti di energia rinnovabili e sostenibili, quindi ecologiche, quindi finanziabili dall'Unione Europea con il Green Deal.
2 - Ad aprile Cingolani inizia a parlare di mini-centrali nucleari, quelle con fissione dell'uranio radioattivo, condannato dall'opinione pubblica mondiale e da tutti i movimenti ecologisti. Ma queste sono piccole, sicure, e dovrebbero servire solo ad "innescare" la produzione di idrogeno, il vero carburante verde del futuro. Perché non provarle?
Il ragionamento "tecnico" di Cingolani è che se si vuole passare all'Idrogeno , la cui produzione richiede una grande quantità di energia elettrica, con zero emissioni è necessario avere una fonte rinnovabile concentrata. Cioè le mini-centrali nucleari, così piccole e sicure da poterle mettere anche nel vostro giardino (non nel suo).
3 - Piccolo particolare, la produzione di energia elettrica da nucleare non è contemplata attualmente tra quelle definite "rinnovabili" e quindi finanziabile dalle centinaia di miliardi di euro dell'Unione Europea. Serve una piccola modifica che consenta di far inserire le mini-centrali tra quelle ammesse ai finanziamenti..
Serve cioè che Macron (filonucleare) si metta d'accordo con Draghi (filonucleare) per convincere la Germania (su cui pende la minaccia di una prossima cancelliera verde) ad approvare subito la variazione per inserire anche il nucleare tra le fonti di energia pulita, rinnovabile, sostenibile.
Ecco perchè il piazzista Roberto Cingolani ha deciso di togliersi la maschera e mostrarsi per il filonucleare che è.
Bisogna far presto, ripete, e se necessario bisogna anche togliere poteri di veto burocratico alle amministrazioni locali, perché con l'attuale legislazione avrebbero il potere di bloccare i piani di insediamento delle centrali per paura delle proteste popolari.
I due referendum antinucleari sono roba del passato, ora c'è il mininucleare sicuro di Roberto Cingolani.
Come in un film dell'orrore, il buon ministro Cingolani si svela per quello che è davvero: il nostro prossimo incubo filonucleare.
Post Scriptum
Un invito a tutti gli antinucleari d'Italia: bisogna di nuovo mettersi in marcia. il 12 giugno c'è una manifestazione per l'Acqua Pubblica, potrebbe essere l'occasione per cominciare a chiedere le dimissioni di Roberto Cingolani, ministro della Transizione Filonucleare
CINGOLANI, IL MINISTRO DELLA TRANSIZIONE NUCLEARE?
10, 100, 1000 MINI CHERNOBYL
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Date Created: 22/05/2021 15:36:39